la nostra storia

il passato

LA BANDA DI CANOBBIO – negli anni

Nel 1904 Léon Guillet inventa l’acciaio inossidabile.

Nello stesso anno viene fondata la Filarmonica Risveglio di Canobbio. Una straordinaria coincidenza, tant’è che la Filarmonica Risveglio superando le insidie del tempo e le dure prove sociali, culturali, politiche ed economiche che hanno caratterizzato il ‘900, esiste a tutt’oggi. La Banda di Canobbio, questo il nome attuale del sodalizio, ha superato due guerre mondiali, i difficili anni ’50 per poi entrare con slancio negli anni ’60, epoca d’oro dello sviluppo economico e sociale del nostro Cantone, maturare negli anni ’70, fino ad internazionalizzarsi negli anni ’80 e ’90. Nel 1904 Léon Guillet inventa l’acciaio inossidabile. Nello stesso anno viene fondata la Filarmonica Risveglio di Canobbio. Una straordinaria coincidenza, tant’è che la Filarmonica Risveglio superando le insidie del tempo e le dure prove sociali, culturali, politiche ed economiche che hanno caratterizzato il ‘900, esiste a tutt’oggi. La Banda di Canobbio, questo il nome attuale del sodalizio, ha superato due guerre mondiali, i difficili anni ’50 per poi entrare con slancio negli anni ’60, epoca d’oro dello sviluppo economico e sociale del nostro Cantone, maturare negli anni ’70, fino ad internazionalizzarsi negli anni ’80 e ’90.

Le origini
Il 15 marzo 1904 ventiquattro cittadini - Luigi Fumagalli, Luigi Grassi, Nicola Martinenghi, Felice Gianinazzi, Giovanni Gianinazzi fu Giuseppe, Giovanni Gianinazzi fu Domenico, Giacomo Tettamanti, Vittorino Corti, Giuseppe Pagnamenta, Stefano Tettamanti, Francesco Gianinazzi, Alessio Lurati, Giovanni Pagnamenta, Stefano Bizzozzero fu Mosè, Felice Corti, Luigi Pagnamenta, Carlo Corti, Battista Martinenghi, Domenico Manzoni, Giovanni Grassi, Luigi Pescia, Rocco Soldini, Domenico Ghielmini e Rocco Gianinazzi - fondano la Filarmonica Risveglio di Canobbio, con lo scopo di condecorare le varie manifestazioni del paese e per dare la possibilità ai giovani di imparare l’arte della musica. Firma l’atto di costituzione Luigi Fumagalli, primo presidente.


gli anni d'oro e il presente

Gli anni della maturazione
Gli anni ’70 sono anni difficili per le economie e le società occidentali. Sono anni di profonde ristrutturazioni e cambiamenti che getteranno le basi per l’avvento, vent’anni più tardi, di una nuova era, segnatamente quella dell’informazione e della conoscenza. Dal punto di vista musicale, la seconda metà degli anni ’70 e gli anni successivi, riserveranno alla banda di Canobbio cambiamenti altrettanto importanti che segneranno in modo netto il suo destino. L’importante lavoro svolto dai presidenti del passato e in particolare da Mario Grassi, Elvezio Bassi, Silvio Pescia e Luigi Pagnamenta, che hanno fatto crescere il complesso bandistico a livello cantonale, viene ereditato e reinterpretato con intuito, capacità, metodo e spirito innovativo dai presidenti che si susseguiranno e da Marco Piazzini che, a partire dal 1974, spinto da una entusiastica motivazione, fa crescere ulteriormente le capacità dei musicanti fino a portarle a livelli di eccellenza in campi e stili musicali che distingueranno in modo definitivo la Banda di Canobbio dal resto dei complessi bandistici ticinesi. Sono gli anni della maturazione artistica e organizzativa sostenuta dall’infaticabile « motore » chiamato Mirto Sanvi. Piazzini, con il sostegno della rinnovata organizzazione presieduta, a partire dalla metà degli anni ’80, da Francesco Degiacomi, riesce a far acquisire al complesso bandistico quel prestigio che andrà oltre i confini cantonali e nazionali. Un prestigio che sarà immortalato anche in innumerevoli incisioni discografiche.

Gli anni dell’internazionalizzazione
Gli anni ’80-’90 sono gli anni della svolta. Le cortine di ferro si spezzano, cade il muro di Berlino, gli orizzonti si aprono, gli Stati nazionali perdono importanza, le distanze si riducono grazie ai progressi nel campo dei trasporti e delle comunicazioni. È la globalizzazione che avanza. Anche la Banda di Canobbio s’internazionalizza. Il nome di Canobbio, attraverso le imprese della sua Banda, varca i confini nazionali per approdare un po’ ovunque nel mondo. Poche sono le bande, anche a livello nazionale, che hanno viaggiato così tanto e, soprattutto, che hanno avuto la possibilità e l’onore di ricevere inviti così prestigiosi per esibirsi in luoghi « sacri » per notorietà e prestigio. Nel 1983 la Banda è in trasferta in Inghilterra, con concerti a Warrington e Liverpool. Esegue un concerto presso il Municipio di Parigi e all’Ambasciata svizzera. Nel 1986 esegue un concerto nella sala del Concistoro in Vaticano in occasione del 66° compleanno del Papa Giovanni Paolo II e in Piazza San Pietro. Nel 1987 la Banda si esibisce a Best in Olanda, ospite della Philips Harmonie, con Pierre Kujpers, direttore della banda dell’Armata reale. Nel 1988 esegue un concerto a Kolin, nell’allora Cecoslovacchia. In quell’occasione Marco Piazzini dirige il Monsterkonzer con 1500 musicisti davanti a 15'000 persone. Nel 1989 la Banda organizza una trasferta negli Stati Uniti d’America con concerti a Boston, al Cimitero di Arlington, alla Cattedrale di Washington. Fa visita anche alla Casa Bianca. Esegue un concerto all’Ambasciata Svizzera e visita il centro spaziale della NASA. Nel 1990 la Banda si esibisce a bordo della Portaerei USS Forrestal a Napoli e a Montecassino. Nel 1991, in occasione dei festeggiamenti del 700.mo della Confederazione Canobbio riceve la Banda della Guardia Svizzera Pontificia. Nello stesso anno, la Banda di Canobbio esegue concerti sulla Marienplatz a Monaco di Baviera e al Castello di Schonbrun a Norinberga. Nel 1993 partecipa al concorso mondiale di Kerkrade in Olanda e ottiene il primo premio nella terza categoria. Nel 2002 partecipa al concorso mondiale per bande spettacolo a Venlo in Olanda. A questi grandi eventi vanno inoltre aggiunti innumerevoli gemellaggi e incontri musicali in Italia, Austria, Città del Vaticano, Olanda e Inghilterra.

Il presente e il futuro
La banda di Canobbio conta oggi una trentina di musicanti ed è presieduta dal 2004 da Dario Devecchi, successore di Mirto Sanvi. Il futuro è legato agli investimenti della banda nel capitale umano racchiuso nei suoi musicanti come pure nelle giovani leve. nel 2024 festeggeremo i 120 anni di vita e gli obiettivi musicali, societari e organizzativi andranno interpretati e reinterpretati alla luce della situazione attuale che, soprattutto, dopo la pandemia dovuta al COVID ha visto diverse società, non solo musicali, dover far fronte a grossi problemi di organico. Il nostro più grande pensiero va a tutti qui soci che in questo brutto periodo ci hanno lasciati e di cui noi poteremo sempre un immutato pensiero e affetto. 

La storia insegna, basta leggere la nostra, che con la passione, la perseveranza e soprattutto con l'amicizia e la volontà, tutti i problemi si risolveranno, la musica non sarà mai sconfitta e noi saremo certamente con lei !